#lastjobs (Giornale di Vicenza)


Dicono di noi - martedì 20 Ottobre, 2015

II laboratorio Cmr diretto dal sociologo Marini analizza nuove mentalità e preoccupazioni rispetto a uno dei valori-base della nostra società a Nordest

Ecco perché il posto fisso non e una priorità

L’83% dei veneti preferisce crescere sul piano professionale e del reddito. Ma il 70% teme anche che i giovani dovranno andarsene o stare peggio L’attività svolta in proprio resta comunque quella preferita per riuscire ad auto-realizzarsi

La prima preoccupazione è la disoccupazione, anche a Nordest dove i tassi sono praticamente i più bassi d’Italia ma il lavoro è un fattore prioritario di identità sociale, una certezza che adesso però traballa. Ci sono state crisi anche nel passato, ma erano «connesse a fasi di sviluppo: dopo un momento di assestamento, l’economia riprendeva a crescere come prima. Cosicché la disoccupazione rientrava nei suoi parametri fisiologici. Le imprese ricominciavano ad assumere e le persone potevano trovare un posto di lavoro: “fisso”, cioè stabile, sicuro». Non solo nel pubblico impiego, ma anche in fabbrica, in azienda, in banca. Adesso non è più così, ed è su questa rivoluzione che si concentra la nuova indagine curata dal sociologo Daniele Marini, direttore scientifico del laboratorio Cmr-Community media research

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