Gli orientamenti della popolazione nei confronti dei migranti
Sondaggi - lunedì 2 Dicembre, 2013
Some dimostra l’ultima rilevazione di LaST gli orientamenti della popolazione nei confronti dei migranti sembrerebbero mutare segno nel tempo. Il confronto con un’analoga ricerca curata da Diamanti (2007) mette in luce una maggiore apertura della popolazione nei confronti dei migranti, a dispetto di quanto le cronache generalmente pongono in evidenza. L’idea che comunque una presenza di persone portatrici di altre culture costituisca un arricchimento reciproco è patrimonio di una parte ampia fra gli italiani (72,7%). Così come il fatto che costituiscano una risorsa importante per la nostra economia (72,5%). D’altro canto, al di là degli stereotipi che comunque persistono, una quota significativa di migranti (anzi, le migranti) abitano nelle nostre famiglie, sono entrate a far parte integrante accudendo gli anziani. Siamo in contatto con culture diverse, con stili di vita e paesi finora sconosciuti, nelle nostre case, nella quotidianità. Sono scattate forme di micro-solidarietà diffuse. Come dimenticare gli aiuti offerti dagli abitanti di Lampedusa verso i profughi, quelli delle di associazioni a favore dei nuovi arrivati. Non si tratta di “buonismo”, ma di osservare come nel fluire quotidiano e con la reciproca conoscenza sia possibile sperimentare forme di inte(g)razione positiva. Le classi delle scuole sono un mix culturale, così come nello sport, nella nostra nazionale di calcio (e non solo). I matrimoni misti sono il 13%. E su fino ai livelli istituzionali più elevati, come nel caso del Ministro Kyenge. Senza volere negare i problemi che una coesistenza genera, alla necessità di regolare i flussi degli arrivi e al rispetto delle regole di convivenza della nostra comunità, tuttavia dobbiamo guardare – almeno in modo razionale-egoistico – ai migranti come una risorsa: senza il loro apporto non solo la nostra economia, ma anche la struttura della popolazione non si sarebbe potuta reggere in questi anni e, a maggior ragione, per i prossimi a venire. Siamo già, in modo inconsapevole, diventati una realtà nazionale multietnica. Per il nostro futuro, dobbiamo trasformarla in una comunità consapevole.